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A due passi da te - Irene Stasi

Emma, una ragazza di appena vent’anni, ha già sulle spalle un peso grande: quello di una famiglia costretta a spostarsi ripetutamente da una città all’altra. Brillante studentessa di astrofisica, deve destreggiarsi tra mille incombenze, traslochi, due adorabili fratellini e il suo inseparabile gemello Jacopo. Ma la “ragazza con la valigia” sente, in realtà, di non aver mai vissuto una vita vera, un’esistenza tutta sua, e porta dentro al cuore un peso sempre più opprimente a cui non riesce a dare forma. Forse è il rapporto difficile con sua madre, famoso cardiochirurgo? La separazione dei genitori? O la mancanza di radici e affetti veri? Emma gode però di una sola certezza: l’amore infinito di e per suo padre che la porta in un mondo totalmente nuovo, quello della meravigliosa Parigi, dove riuscirà forse per la prima volta, a trovare se stessa. A due passi da te è una sorta di romanzo di formazione moderno, in cui l’amore per la vita impregna le pagine ricordandoci quanto valore abbia ogni singolo secondo, soprattutto quando, da un momento all’altro, a causa del Male nella sua forma più crudele, tutto può andare perduto irrimediabilmente.

Pagine: 319

Autore: Irene Stasi

Titolo: A due passi da te

Genere: drammatico

Anno d'uscita: ottobre 2017

Prezzo cartaceo: €15 cartaceo e €9,49 ebook

Estratto

«Lasciami in pace Ethan» riuscii a dire guardandolo negli occhi.

«Perché mi tratti così? Perché metti le distanze tra noi? Perché non ti lasci andare? Perché non mi consenti di farmi conoscere? Sembra che tu mi abbia già catalogato. Sono scomparso per lavoro, non perché tu non mi interessi» affermò arrabbiato.

«Sei scomparso per un lavoro che pian piano ti renderà sempre più egoista. Per un lavoro che allontana, consuma, che assorbirà tutte le tue energie deprivandoti anche del tuo tempo. Che ti renderà sempre meno presente per chi ami e che ti lascerà odiare da chi per te darebbe la vita. Siete così impegnati a curare cuori da non rendervi conto di distruggere quelli delle persone importanti. Ethan io non voglio più assenze nella mia vita, non voglio accanto una persona che per me non ci sarà mai» riuscii a dire. Le spalle erano piegate e le braccia serrate davanti al petto.

«Io salvo vite Emma».

«È proprio questo il punto» sostenni volta a riprendere la mia strada. «Devo lasciarti andare prima che sia troppo tardi per me». Senza attendere risposta mi girai di spalle e ricominciai a camminare.

«In che senso? Troppo tardi per cosa?» mi urlò dietro. «Troppo tardi per cosa?» chiese con persistenza.

«Troppo tardi per me! Non voglio ritrovarmi sulla strada del non ritorno. Non posso permettermi di innamorarmi di te!» sostenni decisa. Avevo già sofferto. Conoscevo il peso dell’abbandono, delle domeniche senza profumi, dei natali con un vuoto dentro. Mia madre mi aveva insegnato a soffrire e mai più avrei consentito a nessuno di recarmi lo stesso dolore. Per quella ragione, forse, avevo vent’anni e nessuna voglia di innamorarmi. Non ero una stupida ragazzina. Io sapevo perfettamente che le cadute provocano lesioni. Alcune potevano anche non essere visibili ma erano così profonde da lasciare segni indelebili.

«Lasciati salvare» sostenne Ethan all’improvviso afferrandomi le spalle e cingendomi a sé. Le mie scapole erano nel suo petto e le sue mani sulle mie clavicole. «Non aver paura!».

In quel momento lo sentii addosso come una seconda pelle, quell’abbraccio aderii a me come colla a caldo.

«Ethan non farmi questo».

«Ti prego fidati di me» disse adesso voltandomi verso i suoi occhi scuri. Voleva lo guardassi. «Non ho alcuna intenzione di farti del male, credimi!» riuscì a dire. Il suo naso era poggiato al mio e la pioggia continuava a cadere incessante dal cielo. I nostri capelli erano bagnati e gli abiti intrisi d’acqua. Con tutti quei rumori riuscivo persino a sentire il battito del suo cuore. La mia mano destra poggiava sul suo petto e ne percepiva ogni vibrazione. Era agitato. Tremava. La mia presenza lo rendeva vulnerabile.

«Ho paura!» riuscii ad ammettere sospirando. Mi sarei voluta lasciare andare, ma mi sentivo frenata.

Improvvisamente dalla sua auto si udii della musica, Everything degli LifeHouse. L’aria si caricò di romanticismo e il destino sembrò offrire un perfetto assist all’uomo che avevo davanti. Una strana magia si propagò su quel marciapiede parigino.

Come fosse normalità, Ethan mi cinse a sé ancora più forte e iniziò a ballare. Alzai la testa, guardandolo interdetta, mentre le gocce mi cadevano sul viso. Sorrisi senza riuscire più a trattenermi.

«Tu sei pazzo!».

«È vero... pazzo di te Emma».

I suoi occhi erano follemente persi nei miei. Avvertivo la sincerità di Ethan dal modo in cui mi stringeva. Dei brividi continuavano a percorrergli la schiena ogni volta che lo sfioravo.

Ero stata male fino a pochi istanti prima, ma in quel momento il mio stupido cuore di donna tornò a sorridere.

«You are the light» mi sussurrò sulla base di quella canzone. Io ero la luce. Come una stella o le lucciole di qualche sera prima stavo illuminando la vita di quell’uomo. Imbarazzata affondai il mio viso nel suo petto. Le note di quella musica mi stavano rivelando parole celate dalla comune paura di lasciarsi andare.

«Non è da quanto conosci una persona... ma è quello che riesce a trasmetterti anche in così poco tempo» mi sussurrò alzandomi il mento con un indice. «Dammi l’opportunità di farmi conoscere» ribadì convinto.

Bibliografia

Irene Stasi è nata a Crotone nel 1989. All’età di dieci anni si è trasferita a Napoli, dove vive attualmente. Ha conseguito la laurea in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti ed ha collaborato presso un giornale locale. Ha già pubblicato un primo romanzo dal titolo Oltre ogni distanza (Start Press, 2015), un secondo dal titolo Ali di carta (Gruppo Albatros il Filo, 2016) e un suo racconto è stato edito nella raccolta di storie Chi ce l’ha più s*****o di Federica Bosco (2017).

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