Epoca d'oro della pirateria. Johnny trascorre la propria infanzia a Port Royal. I suoi vicoli sono popolati di avventurieri, tagliagole e donne di malaffare: chiunque è in cerca di fortuna fra le taverne e i moli. Un giorno il ragazzo scopre l'esistenza di un misterioso tesoro... e tutto cambia improvvisamente. Costretto ad arruolarsi nella ciurma del temibile pirata Barbanera, Johnny dovrà affrontare mille insidie, tra cruenti arrembaggi, inquietanti tribù indigene e oscuri presagi, mettendo a repentaglio la sua vita e cercando di adempiere al proprio destino.
Acquista Genere: Avventura/ Pirati
Formato: ebook e cartaceo
Pubblicato: 24/08/2016
Pagine: 446
Lingua: Italiano Prezzo: € 3,56 ebook o € 12,48 cartaceo
Booktrailer
Estratto
Alcuni bucanieri osservavano gli ostaggi con aria indifferente; altri, invece, si davano di gomito, indicando e sorridendo. Li obbligarono a mettersi in ginocchio, al centro dello spiazzo. Dal drappello si fece avanti un tale, così basso di statura da assomigliare a un nano.
«Portatelo fuori!» gridò.
Da dentro si levò un gemito di dolore. Un uomo in abiti talari fu trascinato all’esterno. Rogers non ci aveva mai avuto a che fare, ma sapeva che l’unico prete della colonia era padre Mckenzie, colui che aveva confessato Wynne prima dell’esecuzione.
«Se non vi decidete a parlare, saremo costretti a fare del male a questo gregge di pecorelle smarrite.» L’ometto iniziò a passeggiare nervosamente su gambe corte e tozze. «Un uomo della vostra levatura morale non può permettere che ciò accada, dico bene?»
I pirati scoppiarono a ridere.
«Perciò» proseguì, «perché non ci raccontate cosa vi ha confidato Emanuel Wynne? Sono sicuro che una persona in punto di morte abbia molte cose da dire.»
«Vi ho già spiegato…» provò a dire Mckenzie.
Ci fu uno sparo e uno dei soldati ruzzolò su se stesso, finendo lungo disteso dentro una pozzanghera. Parte del cranio era sparita. Al suo posto pulsava una massa sanguinolenta di materia celebrale.
«Giusto un avvertimento» ammise il nano, non senza soddisfazione. «La mia pazienza ha un limite.»
«Era pazzo!» abbaiò il prete, in preda a una evidente crisi isterica. «Per carità, smettetela!»
L’ometto non gli prestò attenzione e chiamò uno dei compari a raccolta. Borbottò qualcosa. Il secondo pirata annuì e raggiunse i prigionieri. Prese a gironzolare in mezzo a loro finché non scorse un bambino, abbracciato al collo della madre. Un sorriso famelico gli apparve in volto. Lo acchiappò, affibbiando un calcio alla donna.
Il nano arrancò verso di loro e strattonò il piccolo. Paradossalmente era poco più alto di lui. «A causa della vostra testardaggine sarete responsabile della morte di un innocente, padre. Siete pronto a sopportare un peso del genere? Cosa dice la vostra coscienza?»
«Basta così, Crook!»
L’ordine perentorio, simile allo scoppio di una bombarda, fece impallidire Rogers. Avvertì lo stomaco stretto in una morsa di sgomento. Ogni fibra del suo corpo venne attraversata da scariche di adrenalina. Abbassò lo sguardo sulle proprie mani. Stava tremando.
“Quella voce”, pensò. “La riconoscerei ovunque.”
«Capitano?» lo chiamò O’Hara.
Lui riportò l’attenzione presso l’entrata della chiesa, in tempo per vedere qualcosa attraversare l’oscurità che dominava l’interno. Le ombre, vibranti come aria calda durante una giornata afosa, presero le sembianze di una figura, i cui contorni si andarono delineando in maniera sempre più definita.
«Abbiamo anche noi la nostra dignità» commentò l’uomo apparso sulla soglia. Il suo timbro proveniva direttamente dal fondo dell’Inferno.
Era alto, imponente, quasi regale nel suo minaccioso aspetto. Indossava un lungo pastrano nero, stretto in vita da una fusciacca cremisi. Intorno alle spalle aveva una fascia di cuoio con appese tre paia di pistole. Una lunga e folta barba scura come la pece gli incorniciava il viso, in parte occultato da una nuvola di fumo che si sviluppava a partire da alcune micce accese sotto il tricorno, sormontato a sua volta da un grappolo di piume corvine. Sotto la cortina s’intravedevano occhi ferini, splendenti come ghiaccio bollente. Nella destra impugnava una sciabola.
Barbanera era infine giunto.
Biografia
Eugenio Pochini nasce a Civitavecchia il 23 Luglio 1984. Inizia a dilettarsi di scrittura già da bambino, ispirato dagli autori che leggeva per passare il tempo. Dopo una pausa avvenuta durante gli anni del liceo, torna a inventare storie nel periodo universitario. Laureato alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma, comincia a lavorare nel panorama teatrale e cinematografico italiano, venendo a contatto con personaggi come Pino Quartullo, Claudio Boccaccini, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani e Francesco Pannofino. Intraprende gli studi di Regia, Drammaturgia e Sceneggiatura, ma continua parallelamente a coltivare la propria passione per la stesura di romanzi.
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